GENITORI E FIGLI. AGITARE PRIMA DELL'USO

Roma. La (quasi) quindicenne Nina (Chiara Passarelli) è l'unica vergine della classe, incerta se, e con chi, compiere il grande passo.

Il papà Gianni (Silvio Orlando), mite commercianti di articoli da pesca, vive in barca, separato da mamma Luisa (Luciana Littizzetto), caposala d'ospedale. Entrambi hanno un "flirt, lui con l'amica della moglie, Clara (Elena Sofia Ricci), lei col collega sposato e con tre figli Mario (Max Tortora).

E anche il prof di lettere della ragazzina, Alberto (Michele Placido), marito dell'isterica Rossana (Margherita Buy) ha i suoi guai.

Dopo Italians, ironici bozzetti dell'italiano all'estero tra equivoci e arte di arrangiarsi dove Giovanni Veronesi aveva la pretesa di divertire, il regista Giovanni Veronesi redige l'ennesimo "manuale" facilmente consultabile (e fruibile) che fa il punto, questa volta, sui rinnovati, tra svariate banalità e rari guizzi, conflitti tra genitori e figli dando vita a una mediocre pur se scorrevole commedia.
Siamo tra i piccoli borghesi, visti da una ragazzina, adolesciente ed onnisciente, nell'ennesimo spaccato dei rapporto genitori/figli ai giorni nostricon i ragazzi che vivono tra cellulari, Internet e cocenti passioni per l'altro sesso, mentre gli adulti pensano soprattutto a litigare e a cornificarsi.

Bravina l'esordiente Passarelli, già schiava del romanesco, in un antipatico cast dove spicca la nonna sprint Piera Degli Esposti.

Esterni girati all'alba, bambini a scuola d'estate (quando si girano i film italiani), macchiette logore, tranne il piccolo xenofobo (Matteo Amata).

E' il brio a salvare(?) il film.