DANKO

Mosca. Il feroce trafficante georgiano di droga Viktor Rostavil (Ed O’Ross) fugge negli Stati Uniti dopo aver mandato un poliziotto al creatore.

Un amico e collega del defunto, il possente capitano Ivan Danko (Arnold Schwarzenegger) parte immediatamente per Chicago, dove nel frattempo lo spacciatore all’ingrosso è stato messo sotto chiave dal pacioccoso agente Art Ridzik (James Belushi).

Appena il piedipiatti sovietico sbarca sul suolo americano, Viktor si dilegua con il provvidenziale aiuto di scagnozzi neri, improvvisamente sbarcati da chissadove.

Ai due poliziotti non resta altro da fare che allearsi, ma per arrivare allo spietato e scaltro malvivente dovranno fare a botte con mezza città.

Questo DANKO è un bel poliziesco diretto da Walter Hill (anche se ha fatto di meglio. Il mitico I GUERRIERI DELLA NOTTE, per dire), spettacolare e a tratti suggestivo, con sequenze d’azione da togliere il fiato, anche se francamente eccessivo in molti aspetti.

Dal numero dei morti alla musica sparata a tutta randa (e decibel a volontà).

Arnold Schwarzenegger, con dei buffi capelli all’indietro, è glaciale e imponente, non sorride mai, mostra muscoli a tenuta stagna ed molesto nel suo continuo chiedere a chiunque gli arrivi a tiro “Dov’è Viktor?”.

In sintesi un film con cui ci si può anche divertire, dando il giusto peso alle cose.

Angolo della curiosità cinefile: è stata la prima troupe americana autorizzata a fare riprese sulla piazza Rossa di Mosca.