8 MM - DELITTO A LUCI ROSSE

Harrisburg (Pennsylvania). Vive tranquillo con la moglie Amy e la bimba, l'ordinario detective privato Tom Welles (Nicolas Cage), quando riceve un incarico particolare.

La neovedova, un anziana signora, di un magnate dell'industria vuole che scopra se il film girato in 8 mm trovato nella cassaforte del marito riccone neodefunto sia, come teme, o meno uno snuff movie, cioè un film in cui le sevizie e gli omicidi non sono simulati ma veri, e quindi se la giovane protagonista del filmino porno è stata davvero uccisa.

Da qui parte un'indagine virtualmente impossibile, visto le centinaia di migliaia di persone che ogni anno negli States scompaiono nel nulla, che lo porterà a visitare un inferno reale difficilmente immaginabile.

Prima il segugio rintraccia la rassegnata madre della ragazza, poi, attraverso Max California (Joaquin Phoenix), commesso di un negozio specializzato di Los Angeles, risale al regista Eddie Poole (James Gandolfini): è lui che ha girato la pellicola.

Ma cosa lo lega al produttore newyorchese Dino Velvet (Pete Stormare)?

Cage, in questo film diretto da quella vecchia volpe di Joel Schumacher, che finge di indignarsi mentre mesta nel torbido con compiaciuta morbosità, si immerge in un soggetto che vorrebbe denunciare un fenomeno dolorosamente reale, quello del depravato mondo degli snuff-movie.

Bisogna ammettere che il fim da qualche emozione forte, scene spinte a parte, e l'inespressività di Nicholas Cage sembra perfetta per il detective "ordinario".

Come un impiegato d'ufficio.