Porto di Southampton (Inghilterra), 10 aprile 1912.
Lo spavaldo proletario e aspirante pittore (l’arte intesa come ascensore sociale nda) Jack (un efebico Leonardo Di Caprio) vince a poker il biglietto di terza classe per il viaggio inagurale a New York sul transatlantico più moderno e sicuro al mondo dell’epoca: il Titanic, appunto.
Da poco a bordo salva dal suicidio l’infelice aristocratica (i soldi non danno la felicità) Rose (Kate Winslet), alloggiata in prima classe, e ne ottiene riconoscenza (va da sè), affetto e amore (quanta grazia).
Con il risvolto della medaglia: il feroce disprezzo ed odio del fidanzato della fanciulla, l’arrogante nobile (nel senso di titolo) Cal (Billy Zane).
Quattro giorni per mare sono più che sufficienti per scatenare la passione tra i due giovani. Passione interrotta dall’increscioso incidente storico: l’affondamento dell’inaffondabile nave dopo lo scontro con un gigantesco iceberg.
TITANIC è un emozionante, malgrado la tragica storia sia arcinota, kolossal romantico-avventuroso, che si avvale anche di splendidi paesaggi oceanici, e che scala rigide divisioni delle classi sociali fondendo epica e melodramma.
Con effetti speciali che si meritano sulla tolda 14 nomination e addirittura 11, forse eccessivi, Oscar (tra cui quello al film e alla regia James Cameron).
Niente invece per i due piccioncini protagonisti.