ZULU DAWN

Natal (Sudafrica), 1879. Gli zulù premono, pacificamente, per ottenere l’indipendenza da sua Maestà britannica.

L’altezzoso e miope governatore, sir Henry Bartle Frere (John Mills), fresco inviato dall’Inghilterra, e il comandante supremo delle truppe dislocate in loco, il feroce psicopatico Lord Chelmsford (Peter O’Toole), li mandano a qual paese (è proprio il caso di dirlo).

Inutilmente il saggio colonello Anthony Durnford (Burt Lancaster) raccomanda prudenza nelle azioni.

I due pavoni pensano più che altro ad organizzare feste e banchetti, sottovalutando la rabbia del sovrano degli zulù, re Cetshwayo, forte di oltre trentamila guerrieri.

Finchè, con le truppe arricchite di boeri, decidono di attaccare, convinti della facile vittoria.

Carneficina annunciata.

ZULU DAWN è un avvincente kolossal di produzione olandese e americana che rievoca una storia vera, il drammatico episodio di storia coloniale, culminato nella sanguinosa battaglia di Isandhlwana, rimasta nella storia come la prima sconfitta di un esercito occidentale per mano di africani.

Chiaramente l’esercito inglese ne esce con le ossa rotta, facendo una pessima figura, così com’è spedito al macello da capi vanagloriosi, tatticamente sprovveduti e ingabbiati nella mortale sottovalutazione delle forze del nemico.

Rimangono impresse splendide scene di guerra, nei e con splendidi paesaggi africani.