
Fanatico della professione, per lui il calcio viene assai prima della famiglia e del lavoro. E del sesso, ovviamente.
Ma se la stazione di servizio, che peraltro intende trasformare in un motel, è molto ben avviata, la trascurata ma pur tornita moglie Laura (Gabriella Pallotta) minaccia di piantarlo.
Prescelto per dirigere il prestigioso derby d'Italia, ovvero Inter-Milan, l'incorruttibile giacchetta nera si reca a Milano.
Dopo la partitissima, conosce a un Liquid party, organizzato dall'industrialotto maneggione commendatore Armando La Forgia, l'affascinante giornalista Elena Sperani (Joan Collins).
Ci vuole poco a perdere la testa nella vita privata e la faccia sul campo da gioco.
Il poveretto finirà male.
L'ARBITRO è una farsa che fa vagamente il verso a Concetto Lo Bello da Siracusa, mitico principe degli arbitri negli anni Sessanta.
Il bravo Lando Buzzanca, sfodera senza tregua il suo folcloristico repertorio di smorfie, senza farsi mancare,en passant, una perorazione contro la moviola (la rovina del calcio) tuttora incredibilmente attualissima.
La diva Joan Collins appare sofisticata quanto basta ma dotato di quantità insufficiente di fascino ed erotismo.
Tra i commentatori nel ruolo di sé stessi, i telecronisti Bruno Pizzul e Nicolò Carosio.
Probabilmente non perfetta ma L'ARBITRO rimane una pellicola che è entrata nell'immaginario collettivo, nonché uno dei più stracult di Lando.
Da vedere almeno una volta.