LA POLIZIOTTA FA CARRIERA

Roma. La bellissima, tosta e risoluta Gianna Amicucci (Edwige Fenech), figlia di un modesto e rassegnato portinaio, a furia di leggere gialli si è messa in testa di fare la poliziotta.

Così potrà finalmente emulare le gesta dei suoi intrepidi eroi.

Per entrare nelle forze dell'ordine non basta però la determinazione, ci vuole anche una robusta spinta, leggi "italica" raccomandazione.

Indossati i panni del tutore dell'ordine, l'eccesso di zelo la mette però presto nei guai.

Prima svela l'adulterio del solito parlamentare zozzone, poi si fa sorprendere in un giro di squillo, dove si era infiltrata sotto copertura per stretti motivi di servizio.

Alla fine la verità trionfa: dopo un infinita serie di quiproquò, riuscirà a sventare un ricco giro di droga e arresterà il pluriricercato Borotalco (Riccardo Garrone).

Decorata al valor civile.

LA POLIZIOTTA FA CARRIERA è una stupidissima commedia pseudoerotica che mescola pecoreccio e poliziesco, in un'improbabile avventura della poliziotta più sexy del nostro cinema, piuttosto.

In pratica un evidente e goffo tentativo di sfruttare l’onda lunga del successo de LA POLIZIOTTA (è stato girato l'anno precedente ed interpretato da Mariangela Melato) buttandola, come si dice in gergo, in caciara.

Tutto s’involgarisce: dall'ambientazione al contesto sociologico.E doppi sensi sparati ad altezza uomo.


E' evidente che il regista Michele Massimo Tarantini cerca la via della farsa rispetto al collega Steno.

Nei panni della poliziotta c'è la polposa Fenech (simpaticamente improbabile come semi coatta romanesca), che è sempre un bel vedere, ed è il solo motivo, pruriginoso, per godere del film, visto che sta benissimo in divisa.

Senza ancora meglio.