IDENTITA'

Nevada. Ci si ritrovano in dieci, sotto la tempesta e il diluvio incessante, a rifugiarsi nello squallido motel dello stranito Larry, in pieno deserto.

Le linee telefoniche sono interrotte, come pure le strade.
L’autista, ex poliziotto, Ed (John Cusack) cerca di tranquillizzare l’isterica attrice Caroline Suzanne (Rebecca De Mornay) e intanto ricuce alla meglio con ago e filo il collo di una donna da lui stesso appena investita, giunta col secondo marito e il loro taciturno bambino Timmy.

La giovane squillo Paris (Amanda Peet) nasconde un malloppo, mentre due freschi sposini danno inizio ai personali litigi.

Infine ecco il detective Rhodes (Ray Lotta) che si trascina, ammanettato, un pericoloso pluriomicida.

Il tempo per i convenevoli di rito ed ecco che, zac, spunta il primo di una serie di cadaveri. Inoltre il misterioso killer sembra intenzionato ad ucciderli uno dopo l'altro.

E interrogandosi sul perchè si voglia la morte di dieci perfetti sconosciuti, scoprono sinistre coincidenze: tutti sono nati il 10 maggio, tutti portano il nome di uno stato americano.

Ma la vera partita si sta giocando da tutt'altra parte, in una sala dove uno psichiatra deve convincere un giudice della Corte Suprema a ritirare la condanna a morte comminata al serial killer Malcom (interpretato da Pruitt Taylor Vince) con disturbi mentali. Che, guarda caso, ha compiuto una strage in un motel...

Zoppicante e poco avvincente giallo diretto da James Mangold che prende in maniera chiarissima spunto dal celebre classico di Agata Christie, “Dieci piccoli indiani”, per non dire di SEVEN e "Psyco", che ha il pregio di non disperdersi e non tirarla troppo per le lunghe, l’handicap di una soluzione che lascia alquanto perplessi (dopo un primo moto di sorpresa) e più di un incongruenza, nascosta dalle situazioni e dalle immagini.

Gli attori, un cast di quasi star (da Cusack a Liotta alla bella De Mornay) gridano tutti in maniera isterica nel tentativo di fingere bene di spaventarsi a morte.

Non ci riescono.

Film comunque da vedere.