I SIGNORI DELLA TRUFFA

Usa. Fa uno strano mestiere l'ex idealista sessantottino riciclatosi in genio dell'elettronica Martin (Robert Redford): collauda i sistemi di sicurezza delle banche contro i possibili attacchi dei pirati informatici.

Si avvale di una squadra di assi dello spionaggio industriale, con una fedina non immacolata e sofisticate attrezzature tecnologiche: l'ex agente della Cia Donald (Sidney Poitier), il novellino Carl (River Phoenix), l'effemminato Mamma (Dan Aykroyd) e il non vedente Whistler (David Strathairn).

Il quintetto è molto quotato e ricercato, anche da personaggi ambigui, come, per esempio, due tizi disposti a pagare una montagna di dollari per recuperare una misteriosa scatola nera capace addirittura di penetrare nella Federal Reserve.

E chi è quel Cosmo (Ben Kingsley) riapparso dal passato di Martin?

I SIGNORI DELLA TRUFFA (Sneakers) è un giallo tecnologico dalla trama molto aggrovigliata tanto che dà luogo a due film in uno, una miscela composta da una prima parte con i toni leggeri della commedia, poi si ricomincia da capo con il thriller e la suspense.

Il regista Phil Alden Robinson mimetizza ambizioni d'autore sotto la vernice di un efficiente mestiere hollywoodiano puntato al divertimento. Ci riesce benissimo, anche se non è una delle migliori interpretazioni di Robert Redford.

Il titolo italiano è deviante: sneakers è un termine che indica le scarpe da tennis e chi le indossa; to sneak sta per introdursi furtivamente, e con le scarpe da tennis si è veloci e silenziosi.