KILL BILL VOL.2

El Paso (Texas). Il perfido Bill (David Carradine) fa uccidere tutti durante le nozze della sua ex Beatrix (Uma Thurman).

Però la donna, creduta morta, rimane in coma per quattro anni, poi si arma e comincia la vendetta.

Fatti fuori (nel primo episodio) due dei quattro sicari di Bill, restano sul libro nero dell’implacabile guerriera Bud (Michael Madsen) e Elle Driver (Daryl Hannah).

Dal primo si becca una fucilata in pieno petto, quindi viene sepolta viva.

Miracolosamente riemersa, aspetta che sia la biondona monocola a regolare i conti con l’incauto collega, con tanto di mamba assassino.

Poi, armata di spadone made in Japan, va all’assalto della killeressa. Il poker di sangue è servito.

E ora, mio caro Bill, tocca a te. Preparati la bara.

KILL BILL VOL.2 è la seconda ed ultima kilometrica puntata della vendetta più estenuante della storia.

Chiaramente messa in scena con il consueto, stupefacente virtuosismo tecnico dal genio Quentin Tarantino. Qui si ha di nuovo un omaggio al cinema orientale, però subentra anche un altro genere: lo spaghetti western.

Anche se questa volta il frullato di generi cinematografici si riduce a un noir, anche se sempre intinto nel grottesco ed emozionante nelle scene d’azione. Insomma un film meno pazzo e più canonico del precedente.

Probabilmente con meno ritmo ed un filino più noioso, soprattutto quando lascia spazio alle chiacchiere e all’introspezione.

Che piaccia o meno, non si può negare a Quentin Tarantino di essere uno dei pochi registi in attività a cercare di seguire una propria “poetica”.

Perfetti Uma Thurman e David Carradine, ma la mia preferenza non può che andare alla cattivissima antieroe Elle Driver, una nuova icona del male su pellicola interpretata da una splendida Daryl Hannah.

Ottimo il doppiaggio e frenetico il ritmo, che raggiunge il suo massimo splendore nel “duello tra le miciadiali bionde”, assai violento ed eccitante.