IL PATTO DEI LUPI

Gevadaun (Francia), 1764. Cosa sarà l'inafferrabile Bestia che sta facendo strage di donna e bambini nella regione?

Per la caccia alla Bestia non basta l'esercito, così il re Luigi XV spedisce sul posto il prode cavaliere Gregoire de Fronsac (Samuel Le Bilhan), sempre accompagnato dal suo amico di "sangue", l'indiano irochese Mani (Mark Dascacos), ottimo combattente.

Il nobile e libertino cavaliere, che non disdegna la frequentazione della casa di piacere dove esercita la sfolgorante Sylvia (Monica Bellucci), s'innamora della graziosa sua pari Marianne de Morangias.

Occhio al suo sanguigno fratello, Jean-Francois (Vincent Cassel).

IL PATTO DEI LUPI è, sulla falsariga di SLEEPY HOLLOW, una rielaborazione in chiave complottistico-gotica della vecchia leggenda della bestia di Gevaudan nella quale si mescola un po' di tutto: cappa e spada, arti marziali, nobili da feuilleton e qualche spruzzo di horror. 

Insomma un trascurabile guazzabuglio dall'idea di partenza interessante e dalla commistione di categorie filmiche (thriller, fantasy, action, sentimentale).
Il film è come la bestia: intrigante finché resta nell'ombra, quando infine viene alla luce si vede che è una patetica mascherata. 

Inoltre alcune trovate sono un pò bizzarre (come ad esempio il pellerossa che pratica il kung fu) ed è tirato inutilmente in lungo (il film dura oltre due ore, troppe per un film del genere), tra sfavillanti costumi e arredamenti sfarzosi.
Monica Bellucci? Come al solito: è bellissima.