La noia sembra però finire. Gli scalpitanti coniugi esploratori infatti sono ben felici di scortare fino al museo di Shangai il prezioso Shangri-La, da restituire ai cinesi.
Ed è così che il passato torna a incrociare la loro strada, visto che quella è l'occasione che aspettava da due millenni il potente imperatore Han, spedito da un sortilegio nel sonno eterno e trasformato insieme al suo esercito di diecimila guerrieri in statue di terracotta.
Per di più il loro figlio Alex, ormai cresciuto e con il virus dell'archeologia nel sangue, si trova proprio da quelle parti.
MARIA BELLO |
Questa volta però l'Egitto non c'entra e i nostri eroi (sorta di parenti poveri del personaggio di Indiana Jones) si trasferiscono in Cina. La sostanza però non cambia e il film si inserisce perfettamente nel solco di quelli precedenti, un popcorn movie fracassone dove la trama (che ripete se stessa) conta poco e si assiste ad una sarabanda di azione ed effetti speciali che mirano al divertimento puro e semplice.
Peccato che l'ironia stenti a decollare, grazie a dialoghi risibili.