Chicago. Sul treno delle 8 che lo porta in città viaggia il distratto pubblicitario Charles Schine (Clive Owen), marito della dolce insegnante Deanna (Melissa George), padre dell'adorata figlia Amy, purtroppo in dialisi, affermato pubblicitario, una vita apparentemente se non perfetta, almeno tranquilla, quella di Charles.
Ma l'essere umano è debole, e il diavolo ci mette del suo.
Così conosce l'elegante consulente finanziaria Lucinda Harris (Jennifer Aniston) che si offre di pagargli i nove dollari del biglietto.
Presto tra i due pendolari scocca la scintilla della passione erotica, anche perchè lei ha un ricco marito che la trascura.
Nell'alberguccio scelto per il primo incontro piomba però un sadico rapinatore (Vincent Cassel) che picchia a sangue l'uomo, li rapina e violenta (con gusto, pare) la donna.
Chiamare la polizia? Sei matto, dice lei, non posso. E ti prego, non farlo.
Passo poco tempo prima che il bandito, il francese Philippe LaRoche, si faccia vivo con una prima richiesta: ventimila dollari.
E poi l'escalation delle pretese: centomila dollari.
Sarà dura uscirne. Tra senso di colpa e impossibilità di denunciare l'accaduto alla polizia per evitare lo scandalo, Charles si troverà così messo alle corde dal ricatto, fino alla scoperta di un'incongruenza che lo porterà a intuire verità insospettabili.
Ben confezionato, ma particolarmente assurdo thriller che tiene in serbo la sorpresa quasi fino alla fine, in un percorso tortuoso, con evidenti buchi di sceneggiatura.
Il quasi bello Cliwe Owen annaspa in un personaggio attonito, che rasenta l'idiozia.
Vincent Cassel caratterizza in maniera plateale il bandito.
Bisogna capirlo, però.
Avvezzo a Monica Bellucci si è dovuto accontentare dell'ex signora Pitt nella scena di sesso, ovvero Jennifer Aniston.
Insomma un passabile (appena appena) thriller metropolitano usa e getta.