ARMAGEDDON - GIUDIZIO FINALE

Usa. Al direttore esecutivo della Nasa, Dan Truman (Billy Bob Thornton) per poco non viene un colpo alla notizia: un enorme asteroide, grande come il Texas, viaggia a velocità super verso la Terra. Ventiduemila miglia all'ora, per la precisione.

Non c'è chiaramente tempo da perdere.

L'unica soluzione praticabile in tutta fretta è l'invio di un equipaggio votato al martirio contro la palla di roccia.

La NASA incarica così Harry Stamper (Bruce Willis), il massimo esperto di perforazione petrolifera sulla piazza, e la sua squadra, di atterrare sull' asteroide, trivellare il meteorite, buttarci dentro una bomba nucleare e farlo esplodere.

Raduna quindi una squadra speciale, in cui include anche l'inviso A.J. Frost (Ben Affleck), che si ostina a fare la corte alla figlia Grace (Liv Tyler).

E ora all'inferno, uomini.

ARMAGEDDON - GIUDIZIO FINALE rappresenta la terza regia di Michael Bay, sceneggiatura scritta e riscritta a più mani, anche se il film appartiene soprattutto al produttore Jerry Bruckheimer.

Abbastanza puerile, poco originale (ricorda molto, moltissimo "Deep Impact"), estenuante per lunghezza, intollerabile per intensità di decibel e solo a tratti eccitante avventura galattica.
Permeato da un maschilismo a oltranza, l'indecente banalità dei passaggi sentimentali e della psicologia dei personaggi, schiacciata dagli effetti speciali, di quello che è un parente stretto del filone catastrofico.

Una sensuale Liv Tyler
Armageddon è il luogo dove si svolge la battaglia finale tra le forze del Male e del Bene secondo l'Apocalisse (16, 16).

Bruce Willis? Con quella faccia da schiaffi che si ritrova per lui una gita al lago o su Marte fa lo stesso.