LA SETTA

Usa, 1970. Non immagina neanche la comune hippy cosa possa accadergli quando appare quello che sembra un santone, tale Damon.

Il misterioso individuo cita i Rolling Stones e la loro Simpathy for the devil un po' come la setta di Manson negli stessi anni citava Helter Skelter dei Beatles.

E infine fa una sanguinosa fine lo spensierato gruppetto di biondi hippy che si era accampato lungo le sponde del lago e le sue acque tranquille.

I crudeli torturatori senza volto non hanno pietà neanche dei bambini

Francoforte, Germania, anni '80.

Ha quasi tirato sotto l' anziano passante la sventata maestrina Myriam (Kelly Curtis).

Mi chiamo Moebius Kelly (Herbert Lom), sussurra il misterioso investito, in possesso di un misterioso pacco.

E ti annuncio, in qualità di massimo sacerdote della Setta dei senza volto, che proprio tu sei stata prescelta a partorire l'anticristo vendicatore.

Ciò detto l'ospite, tosto ristabilito, scompare lasciando l'esterrefatta insegnante preda di sinistri dubbi.

Purtroppo per lei l'infausta profezia si avvererà, complice gli insetti fecondatori e un immondo uccellaccio sbucato da un pozzo.

LA SETTA è un farneticante e velleitario fumetto horror scritto e sceneggiato dallo stesso regista, Michele Soavi,  che prova a tramandare gli stilemi argentiani affrancandosi al contempo dal giogo del venerabile maestro, presente in combutta  in veste di autore e produttore.

Purtroppo per lui LA SETTA, molto valido per la prima ora, paga soprattutto una sceneggiatura incredibilmente delirante che è davvero difficile a credersi se non si è visto il film. Senza considerare il fatto che il tema della nascita demoniaca è sin troppo usurato.

Irritante per l'illogicita' dell'intreccio e imprudente nel continuo rimescolio delle carte in tavola, finisce per deludere anche la curiosità dei più forti di stomaco.

Gli altri hanno abbandonato la visione molto tempo prima.

Carina e fragile come vuole il ruolo è Kelly Curtis, sorella della ben più fascinosa Jamie Lee.