Verona. Il mediocre violoncellista Niccolò Vivaldi (Lando Buzzanca) si ritrova un nome e un cognome impegnativi per un musicista, e ancor più impegnativi per un Signor Nessuno, di cui neppure i colleghi ricordano.
Il poveruomo con il complesso d'inferiorità sogna un successo che non arriva mai e soffre in silenzio per non essere avanzato di un centimetro dall'ultima fila dell'orchesta dell'Arena.
E' un fallito, dicono in coro amici e colleghi.
Dispone però di una fortuna. E' sposato con la desiderabile Costanza (Laura Antonelli), un corpo parlante, dalle forme perfette.
Il marito va in estasi a fotografarla nuda e in tutte le posizioni, arrivando a distribuire le erotiche istantanee proibite, prima al collega vicino, poi a un settimanale a luci rosse.
Nel desiderio che la visione della bellezza (nuda) della moglie suscita agli altri uomini scopre un antidoto alla sua mediocrità e una cura alla sua frustrazione.
Così diventa un crescendo con le sublimi forme della moglie da esporre in pubblico in ogni occasione!
Fino al gran giorno: senza veli alla prima dell'Arena.
IL MERLO MASCHIO è una commedia sexy dalla trama non banale diretta da Pasquale Festa Campanile, tanto maliziosa quanto bizzarra, a volte quasi ossessiva.
Tocca allo scatenatissimo e bravo Lando Buzzanca sostenere il ruolo del maschio virile, al vero alquanto imbranato, tra autoscatti e voyeurismi (in un'epoca ancora acerba) con brevi accenni alla psicanalisi.
Sostenuto da una Laura Antonelli (qua al massimo del suo splendore) e dal simpaticissimo Gianrico Tedeschi, in un ruolo da macchietta sopra le righe ed indimenticabile, l'attore riesce a farci sorridere, inondando per 90 minuti lo schermo di malinconica simpatia.
La bellissima ambientazione di una Verona priva di retorica romantica corrobora quel tono amaro e malinconico che si addice al finale pessimistico della vicenda.