TRAPPOLA PER UN LUPO

Francia. E' lo scanzonato animatore di una goliardica compagnia cui espone i suoi originali intendimenti sul mondo delle fanciulle, lo stracciamutande Paul Simay (Jean Paul Belmondo).

Questi, mettendo in pratica la sua visione del rapporto uomo-donna, si diverte a corteggiare donne racchissime (fare attenzione ra-, non ri-!).

E' grazie a un viaggio in Tunisia che conosce la bruttina e sottomessa Christine (Mia Farrow).

E' passato un'anno quando la rincontra in quel di Bordeaux: lui ormai è un medico e lei, piacevole sorpresa, è la figlia di un barone della medicina, dal cinismo almeno pari allo scatenato medico di provincia.

Nozze per interesse siano. Anche perchè la cognatina Martine (Laura Antonelli) è proprio bella. Io ci faccio qualche giro.

Guai in vista.

TRAPPOLA PER UN LUPO è una commedia nera con venature thriller abbastanza divertente e dal ritmo spigliato.

E' chiaro che per il regista Claude Chabrol c’è del marcio nella provincia borghese e francese: probabilmente non è una novità.

Film un po’ volgarotto, soprattutto all’inizio, con cattivo gusto sparso, mentre la parte finale (la telefonata, il piano diabolico dei due amanti, l'avvelenamento, le lastre), interessante ma forse un po’ frettolosa, ricorda i thriller, in auge all’epoca, a base di complotti familiari.

Fulgida Laura Antonelli mentre Belmondo sembra costantemente sopra le righe.

Indimenticabile, forse ancor più dell'Antonelli, Marlène Appelt, bellissima infermiera che, di fronte all'immobilizzato Belmondo, ostenta lunghissime gambe e si nutre di banane...

Vedibile.