Quando il collega e amico Andrew Bogomil è ferito gravemente durante una missione da una dama nera, l'amico fa partire le indagini che lo portano fino a Beverly Hills.
Nonostante la polizia locale, il testardo agente approda a un club riservato, dove ufficialmente si fa il tiro a segno ma dietro le quinte si preparano rapine, sotto la regia della giunonica cattiva Karla Fry (Brigitte Nielsen).
Martin Brest, regista della prima “puntata”, è stato sostituito da Tony Scott, ma il cambio non è stato vantaggioso, anche perchè l'atroce seguito delle avventure del poliziotto più pagato dello schermo cucinato è la rifrittura del primo film: la storia, a dir poco prevedibile, fa più acqua del Titanic e il turpiloquio tocca indisponenti livelli di guardia.
Scott prova a dare il suo marchio togliendo un po' di commedia, accentuando il versante d'azione del film, gonfiando lo schermo a panoramico. In pratica confeziona un blockbuster estivo.
Eddie Murphy ride come un deficiente; la vichinga Brigitte Nielsen, probabilmente reclutata solo per ragioni di gossip, è imponente come la Statua della Libertà ma non così espressiva.
Però, per il resto, l'articolo poteva interessare, eccome, ai maschietti.
BRIGITTE NIELSEN |