L'ULTIMO BOY SCOUT: MISSIONE SOPRAVVIVERE

Sempre Los Angeles (la città degli angeli è uno dei posti preferiti per ambientare pellicole. Con annessa sparatoria o senza).

L'ex agente segreto e ora, con qualche debituccio in più, scalcinato investigatore privato (rovinato a causa di un politico scorretto) Joe Hallenbeck (quel marcantonio dalla faccia sorridente che porta il nome di Bruce Willis) comincia nel modo peggiore il suo ultimo lavoro, la sorveglianza alla spogliarellista di colore Cory (che spreco! visto che si tratta di una splendida Halle Berry), a cui istantaneamente fanno tirare le cuoia (con abbondanza di proiettili).

D'altra parte neanche tra le mura di casa le cose vanno meglio, visto che la bella moglie gli mette abitualmente le corna con il suo capo-amico.

La ricerca del perchè degli avvenimenti lo porta a far coppia (nel lavoro, solo nel lavoro) con l'ex runner-back degli Stallion, Jimmy Dix (Damon Wayans), un ragazzone nero e sfortunato anch'egli: ha perso il posto in squadra (carriera stroncata da una storia di droga) e un tragico incidente lo ha privato di moglie e figlio (peggio di così!!).

Non ci vuole molto a capire che il viscido miliardario Sheldon Marcone, incrociato sul cammino della strana coppia, sa più di qualcosa. Anzi è lui qualcosa di molto vicino alla soluzione.

L'ULTIMO BOY SCOUT: MISSIONE SOPRAVVIVERE è un violento (molto) e movimentatissimo, tra auto sfasciate, bombe, botte e parolacce, poliziesco di puro intrattenimento con la violenza corretta dall'umorismo e la tipica coppia bianco (B. Willis)- nero (D. Wayans) che, a suon di battute spiritose, funziona.

Forse Tony Scott allunga un pò troppo il brodo nel classico hollywoodiano "troppo rumore per nulla" , ma non ci sembra il peggiore visto in giro.

Da vedere sul divano di taffetà di casa per passare due ore scarse.