CANI SCIOLTI

Bobby Trench (Denzel Washington) e Michael Stigman (Mark Wahlberg) fanno parte di un cartello di narcotrafficanti con base in Messico gestito dal butterato Papi Greco (il mitico Edward J. Olmos di BLADE RUNNER e Miami Vice).

Decisi a organizzare una rapina in una banca che conserva un ingente capitale proveniente dal narcotraffico che frutterà loro molti milioni di dollari, studiano un piano perfetto che non lascia ai due rapinatori che il compito di spartirsi il bottino, ma qualcosa va storto.

I due, infatti, sino ad allora ignari uno del ruolo dell'altro, scoprono di essere entrambi agenti infiltrati da due organi di sicurezza diversi: uno lavora per la Dea (la squadra antinarcotici), l'altro invece per l'intelligence della marina statunitense.

Perso il sostegno dei propri superiori e costretti a fuggire dai membri del cartello che danno loro la caccia, i due agenti, obbligati a collaborare e a diventare amici, si danno alla macchia.

Fino all'epilogo in stile western.


CANI SCIOLTI (2 GUNS) è un thriller d'azione, arricchito da qualche spunto di cruda ironia, un omaggio ai grandi film d'azione hollywoodiani, in cui trova spazio il tema della lotta serrata per la sopravvivenza di due semplici agenti stretti nella morsa di giochi di potere il cui disegno e le cui implicazioni saranno rese evidenti solo alla fine.

Non molto originale dal punto di vista narrativo,  anzi una fiera campionaria degli stereotipi di serie A: il cinema poliziesco degli infiltrati sotto copertura, le odissee degli uomini ligi incastrati dai potenti, gli intricati racconti pulp sulle forze dell'ordine corrotte e le intelligence federali deviate.

Il film è godibile grazie ai suoi interpreti, ad una buona ambientazione (bella la scena dell'attraversamento del confine) e ad una regia spigliata nelle scene d'azione.

Paula Patton è decisamente bellissima.

Se preso per quello che è, senza avere grandi pretese, un'occhiata la merita. Non memorabile ma godibile.