007 SKYFALL

Istanbul. Mentre fa a cazzotti con un killer sul tetto di un treno in corsa, l'agente speciale James Bond (Daniel Craig), in missione per conto della Regina, della Patria e di M (Judi Dench)  è colpito da una pallottola amica.

L'agente con licenza di uccidere doveva recuperare un file prezioso che conteneva i nomi degli agenti infiltrati del MI6.

Precipitato e disperso dentro una cascata, Bond viene dichiarato morto e compianto in un formale necrologio. A redigerlo è M, che lo ha sacrificato senza riuscire a recuperare il maltolto. Pubblicate su internet le identità degli agenti operativi, M è chiamata a rispondere della questione e della sua gestione davanti al governo britannico che vorrebbe le sue dimissioni.

Bond, intanto, anche se un po' ammaccato, è sopravvissuto alla ‘caduta’ e alla inoperosità, ed è richiamato a Londra e al dovere da un attentato gravissimo alla sede del MI6. L’obiettivo è M, il criminale è Silva (Javier Bardem), un ex agente ‘venduto’ e torturato che ha coltivato la vendetta e adesso chiede il conto al suo ex direttore dell'antico risentimento.

Figli putativi della stessa M(amma), Bond e Silva si confronteranno a colpi di pistola, fino a esplodere o a implodere il loro passato.

SKYFALL, il ventitreesimo lunghissimo episodio della saga bondiana, è uno spettacolo magnifico, con un Daniel Craig in gran forma, a cui è stata aggiunta filosofia e una manciata di chiacchiere. Uno svecchiamento non indifferente quello operato con questa pellicola, che riesce a scrollarsi da dosso, in un batter d'occhio, 50 anni di polvere

Della lunga carrellata di cattivi che ostacolano le missioni della celebre spia britannica, il platinato Silva di Javier Bardem è senz'altro uno dei più melliflui e raccapriccianti.

Belle (come al solito) le location.

Due (eccessivi)  Oscar e un record di incassi internazionali. Nel suo genere un film riuscito.