SYRIANA

Beirut. Mentre cento lavoratori pakistani perdono il posto presso i pozzi di petrolio di un emirato arabo rilevato dai cinesi, è in Libano per organizzare un attentato al principe ereditario arabo Nasir Al-Subai, il maturo e in disgrazia agente della Cia Bob Barnes (George Clooney), rapito e presto liberato, non prima di atroci torture, ma senza che abbia aperto bocca.

Il mancato bersaglio, scavalcato nella corsa al trono dall'inetto fratello, assume come consulente l'analista del mercato petrolifero Bryan Woodman (Matt Damon), ancora sconvolto dalla tragica morte del suo primogenito in una piscina di Marbella.
Cosa che ha spinto la moglie Julie (Amanda Peet) a rientrare in America con il bimbo più piccolo.

Intanto un piccolo businessman texano si assicura inspiegabilmente l'ambito mercato del Kazakhstan mentre un abbottonato avvocato afroamericano viene incaricato di indagare sul merger della sua compagnia con un gigante del petrolio.

Bum!!!!!!!!!!!!!!

SYRIANA, è un aggrovigliato thriller politico a scomparti multipli, incentrato sul rapporto tra terrorismo internazionale, politica estera americana e industrie petrolifere e basato sulle memorie di Robert Baer, ex agente della Cia impegnato nella lotta al terrorismo.

Ci sono petrolieri texani e petrolieri cinesi. Ci sono terroristi e agenti della Cia. Ci sono re e principi arabi, grandi studi legali, ayatollah, membri del congresso statunitense, militanti di Hezbollah, che il regista sballotta su e giù per il mondo, senza risparmiare personaggi (qualche spettatore perderà presto il filo nda).

Nel calderone che ribolle di petrolio si agitano conflitti sociali, fermenti religiosi, doppi e tripli giochi, corruzione da far impallidire i nostri burocrati. Il regista ha l'indubbio merito di non voler a tutti i costi sostenere una tesi o dare già la propria versione dei fatti.
Non esistono buoni o cattivi, non esistono vincitori o vinti, ma soltanto una condizione di perenne conflitto determinata da interessi economico-politici.

La "morale" è sintetizzata nelle parole di un personaggio, che dice: "La corruzione è l'intrusione del governo con le sue regole nei rendimenti del mercato. La corruzione ci tiene al sicuro e al caldo. La corruzione è la ragione della nostra vittoria".

George Clooney, barbuto ed ingrassato, si merita un Oscar come attore non protagonista, oltre che la medaglietta di attore dall'interesse verso il cinema socialmente impegnato.

Condivisibile. L'Oscar, dico.