GRAFFIANTE DESIDERIO

Rimini. Lavora sodo il commercialista Luigi Moscati (Ron Nummi) nell'azienda diretta dal cordiale dottor Fabbri (Andrea Roncato), la cui avvenente moglie Marcella (Serena Grandi) gli fa capire che ci sta.

Alla vigilia del matrimonio con la ricca Cinzia (Simona Borioni), arriva dal Venezuela la bellissima cugina Sonia (Vittoria Belvedere), figlia di uno zio emigrato all'estero.

La disinvolta ragazza manda su di giri l'imbambolato fiscalista. Fino a mandare a monte le nozze.

I due amanti ci danno dentro con passione, allargando presto il giro erotico con una tizia accalappiata in discoteca.

Inoltre lei lo convince a rapinare una gioielleria e poi allo scambio di coppia.

Alla fine dal diario spunterà una terribile verità.

GRAFFIANTE DESIDERIO è un thriller dai risvolti erotici opera del marpione di lungo corso Sergio Martino, che si inserisce sull'onda del successo dell'hollywoodiano BASIC INSTINCT.

Tutto il film si regge essenzialmente sulle grazie della Belvedere, per concedere un po' di suspense solo negli ultimi quindici minuti, quando Martino rispolvera il suo antico talento per il thrilling.

In mezzo una tetta ogni dieci minuti per tener desto lo spettatore, atroci musichette sax & synth, qualche vecchia gloria nel cast.

La giovanissima e tonica Vittoria Belvedere, futura valletta di Pippo Baudo a Sanremo, ha un cognome su misura e, ovviamente, non può esimersi dallo sfoggiare il seno perfetto, ma copre con attenzione tutte le altre parti del corpo. E gli amplessi sembrano contenuti e freddi.

Stranamente in GRAFFIANTE DESIDERIO non viene sfruttata a modo la sensualità di Serena Grandi, che mostrandosi più vestita del solito moltiplica la sua carica erotica.

Lo sconosciuto Ron Nummi, non solo non è paragonabile a Michael Douglas, ma è un disastro col suo sorrisetto perennemente ebete.

Mentre Andrea Roncato, privato del fedele Gigi, non riesce a essere serio nei panni di un improbabile manager sempre arrapato.