IL PETROLIERE

Little Boston (California), 1911. Il taciturno vedovo Daniel Plainview (Daniel Day-Lewis) è arrivato in zona spinto da una soffiata, col figliolo H.W. (Dillon Freasier).

La zona è ricca di petrolio e lui compra sabbiosi terreni a prezzi stracciati.

Come quello di Abel Sunday, scontrandosi col suo giovane figlio maschio Eli (Paul Dano), mellifluo predicatore in erba con licenza di esorcismo.

Spalleggiato dal fido Fletcher (Ciaran Hinds), il ruvido forestiero accumula giacimenti e dollari, ma il destino è in agguato, tra avidità e fanatismo.

IL PETROLIERE è un crudo, disturbante dramma socialavventuroso con tendenza all'epica, che percorre l'odissea di un folle aspirante all'autodistruzione.

Purtroppo il titolo in italiano probabilmente non rende il senso del film, ossia il violento scontro tra un avido capitalista e un predicatore.

Due volti di una stessa ambizione fondativa degli Usa d'oggi, l'impresa selvaggia e l'integralismo cristiano.

Qui il petrolio contribuisce più che altro a sporcare le anime di chi lo incrocia, dando quasi l’impressione di spurgare dalle viscere della terra più come un demone, che come oro nero.

E il baffuto protagonista, che aspira a fondare una dinastia ma termina i suoi giorni solo e folle, ne è il suo massimo adoratore (Daniel Day-Lewis maiuscolo).

Indubbiamente IL PETROLIERE è da vedere. Incluso il rapido e raggelante finale.