Romagna. La giovane vedova Teresa (Serena Grandi), con casa e ditta sulle spallle, è costretta a mettersi al volante del tir del defunto marito per pagare i debiti lasciati dal morituro.
Indebitato con il prepotente e ricco trasportatore Nabucco (Eros Pagni) che, invaghito della prorompente camionista, sarebbe disposto a un corrispettivo in natura o, meglio, un matrimonio tombale.
La prosperosa autotrasportatrice va su e giù per la penisola parando gli assalti di maschietti e maschiacci.
TERESA è una debole commedia stradale di uno svogliato e distratto Dino Risi, il leone della commedia all'italiana, probabilmente al suo peggior film.
Serena Grandi, aggressiva e ruspante, è meno peggio del previsto anzi, sembra strano, ma è lei a tenere in piedi, non soltanto con i suoi attributi fisici, pur in una parte inverosimile, questa storia d'amore con puzza di nafta.
Sempre straripante ma sorprendentemente pudica, anche se compressa in pantaloncini e magliette strizzatette, tenta di rincorrere qualche mito del passato.
Missione fallita.
Luca Barbareschi camionista romagnolo è inguardabile.