VESTITO PER UCCIDERE

Usa. La bella affamata (di maschi) Kate Miller (Angie Dickinson) va invano dallo psicanalista, il suadente analista Robert Elliott (Michael Caine) per guarire dai frequenti e incontrollabili attacchi di ninfomania.

Appena alzatasi dal lettino, corre nell'ultimo posto in cui si potrebbe pensare di abbordare un nuovo partner: un museo.

Eppure lei ci riesce perfino lì ma, dopo il frettoloso rapporto, viene massacrata, all'arma bianca, in ascensore da una misteriosa bionda.

Del fattaccio è testimone la squillo di lusso Liz Blake (Nancy Allen), che, incastrata dalla polizia come sospetta del delitto, si dà da fare per scoprire l’assassino insieme con il figlio della vittima, il giovane genio dell’elettronica Pete (Keith Gordon).

Anche il medico si interessa molto al caso, nel quale è coinvolta un’altra sua misteriosa paziente che gli incide macabri messaggi sulla segreteria telefonica.

E se la soluzione del rebus fosse nello schedario dell'analista?

Il regista Brian De Palma, ammiratore confesso di Hitchcock (ha sicuramente visto "Psyco" del maestro) prende spunto dallo stesso per svilupparlo a suo modo, per dare la scalata al box office.

Certo come giallo il film vale poco, dopo mezz’ora i giallofili avranno già capito tutto. Gli altri si diletteranno con i magici giochi di prestigio del diabolico autore, con l'assodata bravura dello stesso nel descrivere il sinuoso corteggiamento nelle sale di un museo d’arte moderna o l’inseguimento della bella minacciata lungo i vagoni della metropolitana in corsa.