Carrie lo sguardo di Satana

Provincia statunitense. La timida e complessata Carrie White (Sissy Spacek) a casa è angariata da una madre (Piper Laurie) bigotta e puritana mentre a scuola è sbeffeggiata da tutti, essendo il bersaglio preferito di compagni inconsciamente crudeli.

La perfida collettiva raggiunge il massimo della scala della crudeltà al grande ballo di fine corso, quando il riccioluto Tommy (William Katt), finge un improvviso sentimento amoroso per la povera ragazzina, elevata a propria dama.

Sul palco che la proclama la reginetta della festa, la ragazza, mentre è all'apice dell'improvvisa felicità, è sommersa da una secchiata di sangue di maiale.

Si vendicherà a suo modo: diabolicamente e sanguinosamente, scatenando le proprie forze latenti (la telecinesi, cioè la possibilità di muovere gli oggetti a distanza).

Ne segue una catastrofe dove tutti trovano la morte, ma qualcosa dell’indomabile energia giovanile sopravvive.

Da un romanzo di Stephen King e diretto da Brian De Palma, il film è un raccapricciante thriller gotico annaffiato di salsa horror, che si spinge ben oltre i confini del paranormale.

Un film ampiamente sinistro, un pò morboso (l’inizio, morbidamente condotto al rallentatore, fra le ragazze che si spogliano dopo la partita di pallavolo, finché Carrie sotto la doccia ha la sua prima mestruazione: questo trascorrere della scena da una specie di estatica felicità alla visione del sangue) ma certamente trascinante, con un finale da Everest del terrore, luttuosamente mirabolante.

Sissy Spacek, forse un pò grande per la parte, è bravissima e si segnala un John Travolta all'esordio.