Far West, 1863. Il giovane tenente nordista John Dumbar (Kevin Costner), divenuto suo malgrado un eroe di guerra riceve in premio il cavallo Sisko e l'autorizzazione a scegliere la sua prossima destinazione. Non senza sorpresa dei capoccioni si fa spedire in uno sperduto avamposto della frontiera indiana, in pieno territorio Sioux. La "Frontiera".I giorni passano senza che accada nulla e l'ufficiale, che ha per compagni di solitudini il cavallo e un lupo, ribattezzato "Due calzini", inizia a sospettare, a ragione veduta, che i rinforzi non arriveranno mai.
Si imbatte, casualmente, in un'indiana (acquisita. E' una bianca) ferita, "Alzata con pugno" (Mary McDonnell), e la riporta alla sua tribù.
Vinta la reciproca diffidenza, impara la lingua locale, viene ribattezzato "Balla coi lupi", sposa la sua bella e annuncia: resto con voi.
E vissero felici e contenti?
Non è così semplice: i bianchi cattivi sono in agguato. Augh!!!
Strepitoso (anche troppo), quasi travolgente esordio nella regia del battitore libero Kevin Costner in un western di quelli che piace ad Hollywood, umanitario, progressista e sfacciatamente dalla parte degli indiani (un vecchio senso di colpa, una ferita aperta nella coscienza dell'America Democratica), che piace per la perfetta fusione di epica e sentimento.
Il film strabiliò proprio per l'impegno civile, la tensione morale e, non ultima, per una certa forza cinematografica.
Costner si affezionò al western tanto da tornarci nel 2003 con OPEN RANGE- TERRA DI CONFINE.
Tre ore che filano via veloci, nonostante i lunghi dialoghi, tradotti con sottotitoli, in Lakota.
Sette Oscar, grande spettacolo e una fotografia indimenticabile, con le splendide inquadrature delle praterie. Tra le cui immagini troviamo, non richieste, anche quella delle chiappe scoperte di Kevin.
Per gli amanti del genere.
