SESSO E POTERE

Washington. Che scandalo a undici giorni dalle elezioni per la Presidenza degli Stati Uniti: il presidente in carica ha messo le mani addosso a una ragazza scout in visita di gruppo alla Casa Bianca, la cosa s'é risaputa, lo scandalo comincia a montare, le elezioni presidenziali sono imminenti, bisogna rimediare, fare qualcosa, creare un diversivo.

Proprio per distrarre la stampa, l'astuto consigliere esperto in comunicazione di massa Conrad Brean (Robert De Niro) pensa a una finta guerra. Con chi? Nientemeno che con l'Albania. Perchè l'Albania? Perchè no?

Vola quindi a Hollywood, con l'efficiente segretaria Winnie Ames (Anne Heche), dal potente e talentuoso produttore hollywoodiano Stanley Motts (Dustin Hoffman), che in studio costruisce uno sfondo fasullo, poi riprende una ragazza impaurita che vaga tra le macerie in fiamme di un inesistente paese bombardato.

Ciliegina sulla torta ecco uno psicopatico tirato fuori di prigione, che battezzato sergente William Schumann (Woody Harrelson), fornisce un'anima alla guerra nella persona di un eroe del campo di battaglia e una voce nelle accorate ballate del musicista country Willie Nelson.

Il bidone è pronto: l'America lo berrà?

SESSO E POTERE è una cinica e profetica commedia di Barry Levinson (SFERA), che inventa una storia ai limiti del grottesco con largo anticipo sull'affare Monica Lewinsky: come dire che la fantasia corre ben più veloce del la realtà.

I giochi di potere nella politica non sono propriamente fantascienza ma una triste realtà.

La pungente satira ogni tanto va sopra le righe, ma lascia comunque il segno. Merito anche dei due divertiti primattori, gli impagabili ciarlatani Dustin Hoffman, a briglia sciolta sia nel variopinto look che nelle battute, e Bob De Niro.

Le battute non sembrano lasciate al caso né sono prive di significato, ma bisogna tenere il ritmo perché si tratta spesso di sottile ed argutissima ironia

Notevole la giovanissima Kirsten Dunst nei panni della ragazzina "albanese" e simpatico cameo di Woody Harrelson.

La versione italiana del titolo è inspiegabile.