L'UOMO NELL'OMBRA

Londra. È stato scelto il taciturno ghostwriter (Ewan McGregor) per metter mano, rivoltandola da cima a fondo, alla monumentale autobiografia dell'ex premier inglese Adam Lang (Pierce Brosnan), che vive su un'isola negli Stati Uniti con la moglie, la segretaria e le guardie del corpo.

Lo scrittore di serie b per 250mila sterline va a sostituire il precedente ghost writer che è morto cadendo da un traghetto in circostanze alquanto misteriose.

Si trasferisce così sull'isola accolto dalla disinvolta segretaria, e amante non troppo segreta, dell'uomo politico, Amelia Bly (Kim Cattrall), e dalla sua riservata moglie Ruth (Olivia Williams), su cui fa presto un giro.

In breve tempo l'uomo comprende di essersi accollato un'impresa scottante e non solo sul piano letterario. Lang viene infatti accusato di avere, nel corso del suo mandato, consentito la tortura di prigionieri sospettati di terrorismo e di avere inconfesssati legami con la Cia. Insomma scheletri nell'armadio. Con finale a sorpresa.

Avvincente, pur se aggrovigliato, giallo fantapolitico del poliedrico Roman Polanski che con questo thriller si rifà al grande Hitchcock con una consapevolezza della classicità che pochi possono vantare senza scadere nel rifacimento privo di originalità.

Il regista approda con quest'opera al thriller con risvolti spionistici grazie a un romanzo che rispetta molto e a un Ewan McGregor, in un personaggio privo di identità, che ricorda senza perdere nulla in modernità (Al Qaeda e soprattutto Cia sono sempre minacciosamente presenti) i "classici" Cary Grant e James Stewart di un tempo.

E' perfetto nei panni dell'uomo qualunque che conduce il gioco tra continue sorprese e parziali rivelazioni, un nutrito manipolo di doppiogiochisti, un paio di signore meno calienti del previsto e l'ambiguo ex 007 Pierce Brosnan.