THE MASK- Da zero a mito

Edge City (Usa). Il timido impiegato di banca Stanley (Jim Carrey) è puntualmente maltrattato da tutti con l'unica eccezione del fido cagnolino Milo.
Si stupisce non poco che la vistosa cliente Tina (Cameron Diaz) si interessi proprio a lui, non sospettando minimamente che l'appetitosa bionda sia il grimaldello dello scaltro rapinatore Dorian (Peter Greene).

Tutto cambia un bel giorno quando trova, per caso, un oggetto di legno che galleggia sull'acqua del fiume.

Si tratta di un'antica maschera voodoo che trasforma completamente il possessore e gli permette di essere ciò che vuole. Cosa che capita e il nostro bancario sfortunato diventa all'improvviso un altro: sfrontato, cinico, intrepido e sottaniere.

Così, per vendicarsi delle passate angherie, il giovane decide di sconfiggere la banda del gangster, la banca l'alleggerisce di persona e conquista pure la pupa. Una giornalista sembra volerlo aiutare ma è interessata.

Intanto la polizia lo bracca e i gangster premono.

Il fido cagnetto di Stanley invece risolverà in extremis una situazione apparentemente senza uscita.

THE MASK - DA ZERO A MITO è una gradevole e briosa commediola giallorosa che, con reminescenze dal libro di Stevenson Dr. Jekyll e Mr. Hyde e arricchendola con trucchi speciali pari solo, e forse superiori, a Roger Rabitt, ricicla la decrepita favola della doppia personalità.

Gran parte del film è costruito sulla mimica tutta smorfie di Jim Carrey (il futuro, bravissimo divo di "The Truman Show) e la sua faccia di gomma, smorfie che lo hanno reso ultramilionario.

Con una citazione affettuosa, tra le molte, ai cartoni animati di Tex Avery coi lupi in cerca di bellezze da night-club.