FAST X

Los Angeles, giorni nostri. E' uno scrupoloso paparino il nostro Domenic Toretto (Vin Diesel), che fa scuola guida e di vita al piccolo di casa. La tranquilla vita coniugale, tra valvole e pistoni, con la focosa Letty Ortiz (Michelle Rodriguez) purtroppo ha i minuti contati. 

10 anni prima, a Rio de Janeiro, durante un incredibile inseguimento successivo ad una rapina, il nostro ha causato la morte di un potente boss della droga, Reyes, e ha quasi ucciso anche suo figlio Dante. 

Questi sarà proprio il nemico da sconfiggere questa volta. Divenuto mentalmente instabile, dopo aver assistito all'omicidio del padre, ha passato il tempo studiando Dom e pianificando un piano per mettere in pratica la propria vendetta. 

Per prima cosa si impossessa dei mezzi cybertecnologici di Cypher e attira in una trappola, facendoli correre per le strade di Roma, gli amici di Dom al servizio della CIA. 

Il cattivone non vuole solo uccidere la propria nemesi, ma farlo soffrire: il suo bersaglio finale è niente di meno che il figlio di otto anni di Dom, che lo stesso affida al fratello Jakob (John Cena). 

Anche alla CIA le cose non si mettono bene, Mr. Nobody è infatti scomparso e sua figlia Tess (Brie Larson), fedele a Dom, non ha l'autorità per impedire al nuovo leader Aimes di dare la caccia a Dom e ai suoi.

Con FAST X la leggendaria saga d'azione e motori si avvia alla fine con un episodio sfrenato, fracassone e sufficientemente adrenalinico, farcito con i risaputi inseguimenti automobilistici mozzafiato.

Purtroppo l'affollamento di volti noti nel cast non giova troppo alla sceneggiatura ma Jason Momoa, con tanto di look oscenamente ed eccentricamente metrosexual, è un ottimo villain, tiene alta la posta e la motivazione della vendetta funziona adeguatamente.. 

Tanta azione, set ipertrofici, ironia, effetti speciali pirotecnici. E il solito andirivieni, da Los Angeles a Roma (parzialmente Torino spacciata per la capitale d'Italia e qualche ripresa a Genzano) fino a Rio De Janeiro e Portogallo, dove si consuma un finale (apertissimo) al cardiopalma. 

Inutile dire che la parentesi italiana spicca per fascino: il teatro migliore di cui il cinema americano può avvalersi, persino per tentare di "distruggere" Piazza di Spagna e il cuore del Cristianesimo, ovvero il Cupolone!

Dicevamo del  finale apertissimo sfornato apposta per invogliare a vedere quella che sarà l'ultima tappa di un viaggio di oltre vent'anni. La famiglia c'è. La Fede anche.

In sintesi questo FAST X mantiene le promesse di un action follemente sopra le righe, prodotto adatto solo al sincero divertissement.

Rimane solo la storica domanda: come fa il superpalestrato Vin Diesel a filare a trecento all'ora con quel cognome??