IL BARBIERE DI RIO

Roma. Non è più allegro come un tempo il barbiere Matteo (Diego Abatantuono), traboccante di stress, con negozio a Campo de' Fiori.

La spocchiosa ex moglie Silvia (Margaret Mazzantini), oltre ad avergli mollato i due ragazzi, pretende alimenti sempre  più corposi.

Così un bel giorno, dopo aver tanto parlato del Brasile con il collega Ugo (Rocco Papaleo), prende e vola a Rio, dove da vent'anni vive la sorella maggiore Angelina (Renata Fronzi).

Scambiato per uno pieno di soldi, il giovanotto sta al gioco, anche perchè gli viene comodo per incantare la bella mulatta Giorgina (Zuleika Dos Santos).

Peccato che la ragazza sia fidanzata, anzi sia di "proprietà", del veramente poco raccomandabile nipote Rocco (Giuseppe Oristano).

Doppia trasvolata.

IL BARBIERE DI RIO è una gracilissima e, a tratti, pure noiosa commedia diretta da Giovanni Veronesi, abituale partner di Pieraccioni.

Il regista, utilizzando una sceneggiatura assolutamente minima, gironzola in un Brasile da dépliant turistico, in un paese che è noto unicamente per la disincantata (e talvolta stupida) voglia di divertirsi.

La grazia del Brasile è resa attraverso le curve delle mulatte sulle solite spiagge, la bossa nova, il Corcovado, il Pão de Açúcar, ecc.

Il tutto attraversato da una processione di pittoresche quanto inutili macchiette.

L'incontenibile Diego Abatantuono si sbraccia e strepita per tutto il film in un lessico portoghese di stampo biscardiano.

In effetti IL BARBIERE DI RIO è interamente basata sulle (grandi) capacità di intrattenitore del suo protagonista. Malgrado la presenza di Diego Abatantuono sia, come sempre,  debordante ed istrionica, non basta a risollevare il tutto.

Parti di contorno per Maurizio Di Francesco, Ugo Conti, Salerno (la triade di "italians" vacanzieri in Brasile nda). Del tutto inutile, anche per l'assurdo personaggio interpretato, la cantante Irene Grandi.

Film non del tutto riuscito ma per i fan di Diego è comunque da guardare.