BENVENUTO PRESIDENTE!

E' un tranquillo bibliotecario di paese, a dispetto dell'ingombrante omonimia con il celebre generale dalla camicia rossa, Giuseppe Garibaldi, detto Peppino (Claudio Bisio).

Ha la passione della pesce della trota e divide la sua vita tra le preoccupazioni per il figlio e il suo tranquillo lavoro.

Intanto in quel di Roma, il Parlamento discute animatamente, ma senza profitto, sul nome del futuro presidente della Repubblica e, tra una provocazione e l'altra, la persona che riceve la maggioranza dei voti all'ennesima votazione è proprio il defunto ed illustre padre della patria: Giuseppe Garibaldi, l'eroe dei due mondi.

Così Peppino, eletto alla prima carica dello Stato grazie al fortuito caso del destino, viene chiamato in Parlamento per pronunciare quello che doveva essere, ovviamente, il suo discorso di rinuncia.

Sorpresa! Una volta nell'emiciclo, supportato dalla sua giovane ed affascinante vicesegretaria Janis (Kasia Smutniak) e convinto di poter fare qualcosa per le sorti dell'Italia e degli italiani, decide di non rinunciare al ruolo, con straordinario senso di responsabilità e molta ingenuità.

Nonostante lo scetticismo e la mancanza di fiducia di tutto il mondo politico e della società civile.

BENVENUTO PRESIDENTE!, diretto da Riccardo Milani, è una commedia satirica sul malcostume politico italico sempre attuale. L'utile idiota interpretato (bene) da Bisio è elemento disfunzionale nel sistema dei poteri immaginato dalla pellicola, e non molto distante dalla realtà.

Peccato che le buone intenzioni, puntare il dito contro la classe politica, non vadano oltre lo spunto iniziale. La sceneggiatura si rivela presto lacunosa e la vicenda annaspa con siparietti sterili e la solita storiellina d'amore con cui puntualmente si infarciscono le commedie italiane.

Un'occasione sprecata.