FRATELLI NELLA NOTTE

USA, 1983. A dieci anni dalla fine della sporca guerra del Vietnam, il colonnello dell’esercito in pensione Rhodes (Gene Hackman) non si è dato per vinto.

E ancora fermamente convinto che suo figlio, scomparso in Laos proprio un decennio prima, sia ancora detenuto come prigioniero di guerra.

Come molti altri soldati americani tenuti prigionieri in campi quasi segreti.

Stanco delle promesse politiche e con l’aiuto finanziario di un magnate del petrolio, il cui figlio condivide la prigionia del giovane Rhodes, riunisce un gruppo eterogeneo di quasi tutti ex veterani.

Dopo un breve ma intenso addestramento in una località del Texas dove è stato ricostruito fedelmente il campo di prigionia, con il mini-esercito personale torna nella giungla del Sud-Est asiatico per trovare il figlio scomparso e liberare tutti.

Con FRATELLI NELLA NOTTE Ted Kotcheff, regista del primo RAMBO, rimane “nei dintorni” del genere confezionando uno spettacolare prodotto di guerra, emozionante ed entusiasmante.

L’azione non manca, il ritmo è serrato e i valori dell’amicizia e del coraggio prevalgono, senza mai scadere in facili buonismi.

La guerra del Vietnam terminò per gli Stati Uniti nel 1973, ma i suoi strascichi durarono per diversi anni. L’incapacità di accettare la sconfitta e il desiderio represso di un’improbabile rivincita, fornirono al cinema lo spunto per le immaginarie avventure di uomini determinati a tenere alto l’onore della nazione tentando di liberare i prigionieri non ancora restituiti dai Vietcong.

Il tema di FRATELLI NELLA NOTTE sarà sfruttato anche da George Pan Cosmatos con RAMBO 2 - LA VENDETTA nel 1985, ma presenta notevoli affinità con “I quattro dell’oca selvaggia”, girato nel 1978.

Punto di forza del film rimane senz’altro la presenza di Gene Hackman, capace di passare da un ruolo all’altro mantenendo una notevole credibilità.

Tra mitragliate e bombe e destra e a sinistra, elicotteri nelle foresta e scontri con i vietcong, il film scivola via con tanta azione e pochi fronzoli fino a un finale non del tutto scontato

Probabilmente sono ben evidenti i muscoli dell’edonismo reganiano. Per Noi non è un male.