FUGA DAL PIANETA DELLE SCIMMIE

Anno 3955. Tre scimpanzè della specie più evoluta, quella antifascista, subentrata da tempo all'umanità distrutta dalle armi atomiche, balzano sull'astronave per sfuggire alla disintegrazione della Terra.

Un guasto a bordo dovuto all'onda d'urto e si ritrovano in mezzo all'oceano con l'orologio spostato indietro di due secoli. In pratica siamo nel 1970.

Un gorilla strangola Milo, gli altri due,Cornelius e Zira,condotti davanti alla commissione d'inchiesta avvertono l'umanità: non sapete il tremendo futuro che vi attende.

Profondamente turbato il folle scienziato Otto Haschlein si arma. Soltanto uccidendo i due menagrami e il loro nascituro si potrà salvare il mondo.

FUGA DAL PIANETA DELLE SCIMMIE è un asmatico dramma fantascientifico, tanto lugubre nelle catastrofiche profezie sul nostro futuro quanto ironico nella descrizione dell'ambiguo rapporto tra essere umani e cugini di quarto grado.

La pellicola, dopo una prima parte frizzante, perde il suo spirito caustico.

Terzo film della saga inaugurata da IL PIANETA DELLE SCIMMIE, ha in comune con i precedenti il sottotesto morale ed ecologico, nonché un fondo di critica politica. Di novità rispetto al passato c'è che questo episodio si svolge ai tempi nostri e non nel futuro, quindi sulla terra sono gli uomini a detenere il potere e non le scimmie

Tuttavia pur essendo migliore del secondo capitolo della serie è segnato da un eccessivo sfruttamento dello spunto iniziale (scimmie versus umani) che lo rende alla lunga monotono e ripetitivo.

Tanto che la voglia di fuga viene presto allo spettatore. Magari con un intelligente uso del classico espediente del viaggio nel tempo.

Chi ama la serie lo veda tranquillamente, gli altri lo possono evitare senza perdersi nulla.