ALL'ULTIMO RESPIRO

Los Angeles. Lo strafottente Jesse (Richard Gere), ladro di lussuose decapottabili, freme per Monica (Valerie Kaprinsky), studentessa d'architettura.

Anche lei brucia subito di passione per quel giovinastro spavaldo, infatuato di rock e fumetti e, a quanto pare, di buona disponibilità finanziaria.

 E che ha ucciso un poliziotto.

ALL'ULTIMO RESPIRO (Breathless) è un dramma socialpoliziesco vagamente erotico, rifacimento della celebrata, quasi omonima, opera diretta ventitrè anni prima da Jean-Luc Godard (la storia è identica ma con ambientazione americana nda).

Incentrato principalmente sul carattere ribelle del protagonista e su una storia provinciale, ai limiti.

L'erotismo è carnale come passionali le sequenze tra i due, il finale è tronco ma volutamente, il regista vuole dirci che conta l'attimo, il presente.

Richard Gere sembra tarantolato, ancheggia e si dimena, togliendosi di continuo maglietta e jeans.

Imitato dalla bella Valerie Kaprinsky, sensuale ma artisticamente debole, nemica giurata delle mutandine, che fa la bambolina verginella ma nelle numerose scene di sesso è un bel vedere.

Patinato e ritmato con discrete musiche, volenti o nolenti è certamente uno dei tre film che hanno fatto di Richard Gere un mito.