
Odia i bambini, tanto da chiamarli mocciosi, che accorrono a frotte, siedono simpaticamente sulle sue ginocchia e gli sussurrano all’orecchio i desideri di regali festosi. Inutile dire che disprezza i rituali del consumismo di fine anno e confonde i nomi degli elfi con quelli dei sette nani.
La sua idea di festa natalizia farebbe inorridire Charles Dickens.
Quest'anno però il direttore del centro commerciale preso di mira (John Ritter, nella sua ultima apparizione cinematografica) è certo che c'è qualcosa di strano in quel Babbo Natale che ha assunto, perennemente ubriaco, così chiede al capo della sicurezza di fare qualche indagine.
Nel frattempo, un ragazzino diventa un frequentatore abituale dello sboccato Babbo Natale; sovrappeso, goffo, e bersaglio frequente di bulli, il timido ragazzino in carne riesce a suscitare una sorta di "simpatia" in Willie, che cerca, a modo suo, di dargli una mano.
Che lo Spirito del Natale abbia avuto effetto?
BABBO BASTARDO , prodotta dai Coen Brothers, è una commedia cinica, carica di humour nero, spiazzante, politicamente scorretta, divertentissima, che fa ridere con le sue volgarità gratuite e il suo tasso alcolico da coma etilico.
Caustico e irriverente nei dialoghi, con un Billy Bob Thornton in formissima, alcolista come nella vita, BABBO BASTARDO, o meglio Bad Santa, è uno spumeggiante apologo contro gli eccessi di melassa e il buonismo natalizio presente soprattutto nelle commedie made in Usa.

Non vi preoccupate, la dolcezza è garantita dal ragazzino mono espressivo che con i suoi rotolini di grasso, riesce perfino a conquistare un uomo che desidererebbe un figlio a forma di bottiglia di Bourbon.
Un po' di volgarità fine a se stessa ma, nel complesso, un film ben costruito e mai banale.