ARDENNE '44: UN INFERNO

Ardenne, Belgio, 1944. Gli americani avanzano nel fango dell' Europa.

Stropicciamoci gli occhi. Non sembra vero all'esausta e composita pattuglia guidata dal ruvido e roccioso maggiore Falconer (Burt Lancaster) di potersi sistemare in un ricco (di storia e di arte) e lussuoso castello.

Il possedimento appartiene da secoli alla famiglia di un ricco aristocratico che ha sposato sua nipote, ma non è in grado di generare un erede.

Inutile dire che il maggiore ben presto, dopo il castello, "occupa" anche la contessa, accettando l'incarico di sistemare la faccenda dell'erede.

Intanto anche la truppa trova i suoi "svaghi" nel bordello del paese, mentre l'umanista capitano Beckermann è roso dal convincimento di dover abbandonare il castello per evitare di farlo diventare un obiettivo militare, cosa che porterebbe alla sicura distruzione di quell'immenso patrimonio artistico.

I tedeschi intanto avanzano...

ARDENNE '44: UN INFERNO è un atipico film di guerra, molto bello ed avvincente dietro cui si nasconde una notevole metafora tesa a mettere in rilievo come la civiltà europea sia vecchia e ricca (di storia) mentre quella americana giovane e pratica.

Un popolo, quello americano, senza passato, individualista, eterogeneo (non a caso nel plotone troviamo un italoamericano, un nativo, un nero ecc...) ma accumunato da una forte dose di cinismo e dalla ferrea e combattiva volontà di vivere il presente, a differenza degli europei molto legati alla tradizione e al passato, quasi persi nei loro "riti".

A tratti visionario e quasi psichedelico, si fa notare oltre che per la bella regia e sceneggiatura, anche per una scintillante confezione (bellissima la fotografia e i paesaggi) e per una prova corale del cast di grande valore su cui spiccano Burt Lancaster e Peter Falk.

Bello e particolare.