THE SIXTH SENSE - IL SESTO SENSO

Filadelfia. Nella sua bella casa Malcolm Crowe (Bruce Willis), psichiatra infantile, sta festeggiando con la moglie Anna il prestigioso riconoscimento che la città di Philadelphia ha testé tributato "ad uno dei suoi figli" per l'encomiabile opera svolta ad aiutare bambini malati e relative famiglie.

Tutto molto bello: i coniugi persi a contemplare l'elegante cornice da duecento dollari, tra i fumi dell'alcool, quasi un annuncio dell'inevitabile prosieguo erotico dei festeggiamenti, in camera da letto, ovviamente.

Accade invece qualcosa che segna irrimediabilmente le vite dei coniugi, strappando al buon dottore la fiducia nella bontà delle proprie terapie.

Un anno dopo. La giovane mamma Lynn Sear (Toni Collette) è preoccupata (a dir poco): il suo bambino, Cole (Haley Joel Osment), nove anni, è chiuso in un muro di silenzio che nessuno specialista è finora riuscito a scalfire.
Sulle prime il bambino fa scena muta anche davanti a Malcom.

Poi il medico, preso a cuore il caso del piccolo amico, riesce a entrarvi in confidenza e a scoprire che è disturbato da visioni: sai io vedo la gente morta, sia quando sono in casa, sia fuori.
Anzi, soltanto con loro riesco a comunicare.

THE SIXTH SENSE - IL SESTO SENSO è un sensazionale, supercoinvolgente thriller-orrorifico, una pellicola dai toni cupi e dai risvolti inquietanti del debuttante regista indiano M. Night Shyamalan, che se lo è scritto e sceneggiato.

Proprio quando tutto sembrerebbe avviarsi verso l'inevitabile happy ending il film comincia di nuovo, stavolta sul serio, con un incredibile e inattesa sorpresa finale, obbligandovi a rileggere la storia attraverso un'ottica inaspettata, dall'inizio alla fine, correre indietro, mettere insieme i tasselli e scoprire il trucco. Un gioco di prestigio da lasciar sbalorditi.

Ha un attacco fuorviante ed ingannevole "The sixth sense", che comincia come film drammatico, prosegue in ambito thriller-orrorifico, per terminare cavalcando apertamente il registro del fantastico, con una serie di manifestazioni paranormali di quelle che lasciano il segno, particolarmente in edizione 'notturna'.

Brividi che il regista assicura allo spettatore senza il bisogno di ricorrere a esagerazioni sceniche, giocando con maestria sul filo della suggestione.
Il ritmo, prevalentemente piatto, da slancio ed efficacia ai momenti di maggior tensione.

Sorprende in particolare la prova di talento del piccolo Haley Joel Osment, un vero mostro.
Di bravura.

Il film merita sicuramente la visione.