HOLLYWOOD HOMICIDE

Los Angeles. Chi ha ammazzato quei quattro rapper emergenti?

Il raffinato capo dell’etichetta discografica che li ha lanciati, su cui ricadono tutti i sospetti, Antoine Sartain (Isaiah Washington), cade dalle nuvole, anche se lavora sottotraccia per ostacolare le indagini del maturo sergente Joe Gavilan (Harrison Ford), detective della squadra omicidi di Los Angeles con una vita privata in frantumi e che arrotonda lo stipendio facendo l’agente immobiliare, e del suo più giovane collega K.C. Calden (Josh Hartnett).


L’uno , reduce da tre matrimoni e in flirt con la dj e veggente Ruby (Lena Olin) è in rosso per l’attività di agente immobiliare e deve subire il rancoroso capo, il tenente Benny Macko (Bruce Greenwood), cui ha fregato la donna; l’altro invece nel tempo libero dà lezioni di yoga e ancora non ha deciso se la sua vocazione sia il distretto di polizia o gli studios di Hollywood.


Qui occorre la soffiata giusta per sbrogliare la matassa, magari della squillo Cleo (Lolita Davidovich).


Originale, piacevole poliziesco diretto da Ron Shelton, che innaffia una tradizionale detective story, infiorata di frenetici inseguimenti, con abbondanti secchiate di umorismo.


La battuta più bella? E’ del sorprendentemente autoironico Harrison Ford:

“Se prendo uno pillola per la memoria riesco a ricordarmi dove ho messo il Viagra”