BORDERTOWN

Juarez, Messico. Ufficalmente nell'ultimo anno sono state 375 le donne stuprate ed uccise nella città posta lungo il confine con gli Stati Uniti.

La cittadina è una delle principali vittime del NAFTA, il trattato che avrebbe dovuto portare lavoro nello stato latinoamericano limitando l'immigrazione negli States.
Qui un personale a prevalenza femminile produce televisori, computer, particolari per il mercato dell'auto ect ect che verranno poi venduti a prezzi contenuti negli Usa e nel mondo.

Queste donne, in gran parte giovani, godono di poche garanzie sul piano lavorativo, e di nessuna su quello della dignità della persona.
Centinaia (forse migliaia, comunque ben oltre i dati ufficiali) di loro sono state infatti rapite, stuprate e uccise senza che le autorità locali andassero oltre le formalità di rito.

Così il direttore del Chicago Sentinel, George (Martin Sheen), spedisce sul posto l'ambiziosa reporter d'assalto Lauren Adrian (Jennifer Lopez).

La ragazzona cerca (e trova) l'appoggio per l'inchiesta nell'ex collega (e fiamma) Alfonso Diaz (Antonio Banderas), responsabile di un piccolo quotidiano locale, senza macchia e senza paura, che svela la vergognosa connivenza della polizia.

La giovanissima Eva Jimenez è una delle rare (forse unica?) sopravvissuta, per mano di un sadico e protetto riccone (il cattivo più cattivo, con annessi sfregi sul viso) con la complicità di un autista di autobus.

Ti proteggerò io, sei l'unica testimone di questo orrore.

Ma il gioco è troppo pericoloso: che paura.

Appassionato (anche per il tema trattato, serissimo) ma abbastanza piatto, oltre che poco verosimile dramma sociale sospeso a mezzo via tra giallo e denuncia, che ha anche il difetto di andare troppo per le lunghe.

Gregory Nava, regista che afferma di essere nato nell'unica area al mondo in cui il Primo e il Terzo Mondo confinano, ha deciso di raccontare una storia di violenza quotidiana partendo da uno dei tanti casi venuti alla luce. Ci sono voluti sette anni perché il progetto divenisse un film per le sale.

Nel frattempo i numeri delle donne vittime aumentavano....

La polizia è stata più di ostacolo che di aiuto, e le difficoltà e le minacce nel corso delle riprese non sono mancate.

jennifer lopez nudaNe è nato un film di sincera denuncia che purtroppo deve fare i conti con lo star system. Anzi, usarlo. Perchè senza la sensuale Jennifer Lopez e senza Antonio Banderas sui manifesti BORDERTOWN probabilmente non si sarebbe fatto.
Perché il mercato reclama il rispetto delle sue leggi e non è sufficiente una giusta causa per arrivare sugli schermi di tutto il mondo.

La paladina delle donne Jennifer Lopez si batte con insolito ardore, anche in camera da letto (in una scena di sesso bollente) e Antonio Banderas sembra un pò improbabile come giornalista ma le operaie delle 'maquilladoras' debbono poter parlare di sé quotidianamente a un mondo globalizzato nel modo sbagliato.

Quindi ben vengano le star e i film come Bordertown.