UN MONDO PERFETTO

Texas, 1963. Nella notte di Halloween, i due detenuti Butch Haynes (Kevin Costner) e Terry Pugh riescono ad evadere dal carcere di Huntsville: troppi questi anni dentro.

Alla ricerca di una nuova auto su cui fuggire, Terry, il più pericoloso e schizzato dei due, fa irruzione in casa di una famiglia di testimoni di Geova composta solo da madre e tre figli.

Nel tentativo di molestare la donna, attira le attenzioni del vicinato e costringe Butch a scappare trattenendo in ostaggio il piccolo (sette anni) Phillip (TJ Lowther).

Ad occuparsi del caso il governatore dello Stato, che vuole evitare disordini alla vigilia della visita a Dallas del presidente Kennedy, incarica il capo della polizia Red Garnett (Clint Eastwood).

A un anno dalle nuove elezioni il rude ranger viene investito, assieme allo sceriffo locale, al tiratore scelto dell'FBI Bobby Lee e alla bionda criminologa Sally Gerber (Laura Dern), di poteri speciali e di un furgone all'avanguardia con il quale dare inizio alla caccia agli uomini.

UN MONDO PERFETTO è un ottimo poliziesco, diretto da un Clint Eastwood piuttosto ispirato, una storia semplice e bellissima, che sventola buoni sentimenti e qualche rancore verso la giustizia ingiusta.

UN MONDO PERFETTO presenta una sceneggiatura piuttosto solida, dove i momenti di riflessione (anche sulla morale della società, la miopia burocratica e l'ingordigia della politica) e i dialoghi contano più dell'azione che infatti appare ridotta al minimo.

Eastwood conduce lo spettatore pian piano dal classico racconto sulla fuga del detenuto alla vicenda che lega un adulto e un bambino, entrambi "sbagliati", vittime di un mondo imperfetto, e per questo sottilmente legati da un qualcosa che può rappresentare l'imperfetta perfezione della solidarietà, pur se cresciuta sulla violenza e la solitudine.

Piuttosto convincente la prova di Costner negli insoliti panni del cattivo per forza. Eccellente, infine, il minipatner, T.J. Lowther, stranamente sparito di scena.

Finale poetico ed amarissimo.