L'ALBA DEI MORTI VIVENTI

Usa. La giovane infermiera Anna(Sarah Polley), dopo aver terminato un massacrante turno di notte, torna alla sua abitazione in periferia, che condivide col marito Luis.

Grazie allo scroscio dell'acqua di una doccia fatta insieme, non sentono un bollettino di emergenza del notiziario televisivo: un misterioso virus sta infettando la popolazione.

Il mattino seguente, Vivian, una ragazzina del quartiere, irrompe nella casa e assale il maritino. Spacciato! Purtroppo il defunto "ritorna" ed attacca la mogliettina, che riesce a fuggire attraverso la finestra del bagno.

L'intera città è nel caos e la donna tenta di scappare in macchina, ma si va a schiantare e perde i sensi.

Al suo risveglio, Anna incontra il sergente di polizia Kenneth Hall (Ving Rhames), il venditore di elettrodomestici Michael, il delinquentello Andre (Mekhi Phifer) e Luda, la sua consorte in dolce attesa.

La manciata di sopravvissuti intraprende una disperata battaglia all'ultimo sangue per rimanere vivi e umani, trovando rifugio in un fornito centro commerciale. Basterà?

La trama vi ricorda un vecchio film horror, di rara suspence e paura, magari scritto e diretto dal regista cult George Romero nel 1978, cui misero le mani anche Dario Argento e i Goblin?

Non vi sbagliate perchè questo L'ALBA DEI MORTI VIVENTI ne è l'esplicito e frenetico remake/omaggio, ambientato in chiave moderna (trent'anni dopo) e che aggiorna le tematiche politiche dell'America contemporanea (la pellicola è del 2004 nda).

Il regista (allora esordiente) Zack Snyder (300) evita di copiare pedissequamente il modello e fa bene poiché non poteva che uscirne con le ossa rotte, dal confronto. Manca l'acuta (e cupa) analisi social-consumistica e politica presente nell'originale di Romero, probabilmente perchè la pellicola non cerca messaggi ed è figlia di un altro tempo.

Se la cava costruendo un B Movie simile alla pellicola originale che non stona e mostra (come gli altri film apocalittici con epidemia, vedi 28 GIORNI DOPO di Danny Boyle) in modo esplicito scene splatter e di forte impatto (l'uccisione del neonato/zombie, per esempio) alternandole anche con dialoghi e scene ironiche.

Capolavoro? No. Buon film? Decisamente sì.