
Dove aveva trovato anche il tempo di approfondire la conoscenza della prorompente Solange (Caterina Murino) mentre mandava all'aria i piani del cinico banchiere Le Chiffre (Mads Mikkelsen), sventando un attentato ai danni di una compagnia aerea.
Le Chiffre si ritrova così in debito e in imbarazzo con un misterioso signore della guerra africano e per saldare il conto organizza un'esclusiva partita a poker al Casino Royale nel Montenegro.
Il capo dello spionaggio di sua Maestà britannica M (Judi Dench) affida proprio a 007 un incarico simpatico come la sabbia nelle mutande: annientare il cinico banchiere, occulto finanziatore del terrorismo internazionale.
L'occasione è un torneo di poker, dieci giocatori con quindici milioni di dollari a testa, dove per l'unico vincitore è in palio l'intero montepremi.
Finanziato dal governo e controllato dall'affascinante contabile del Tesoro inglese Vesper Lynd (Eva Green) e dall'ambiguo maneggione Mathias (Giancarlo Giannini), riuscirà il nostro eroe nella stangata al cattivone?

Diretto da Martin Campbell, capello corto, sguardo di fuoco, pettorali super, il Bond numero sei non ha certo il fascino elegante di Connery, nè l'ironia di Roger Moore, anzi sembra più dell'altra sponda (spionistica) ma comunque funziona.
Ed esce dall'acqua più delle bond girl, club nel quale entra a pieno titolo la nostra Caterina Murino, bellezza mediterranea che offusca anche Eva Green.