MR. CROCODILE DUNDEE II

New York. Il grezzo Mick Dundeee (Paul Hogan), trascinato dalla savana ai grattacieli per amore della bella giornalista Sue Charlton (Linda Kozlowski), sta cominciando ad abituarsi alla vita da bipede civilizzato.

Ma la bella è perseguitata da Rico (Hetcher Ubarry), temibile boss colombiano della droga, che cerca certe foto osè scattatele dall'ex marito prima di passare a miglior vita.

La banda sequestra la donna e la porta nel munitissimo fortino del capo, inespugnabile e comodo come la villa di un reggente camorrista.

Così Mr. Crocodile si precipita da New York in Colombia all'attacco dei mascalzoni.

La sceneggiatura della seconda tappa (dello stesso Paul Hogan e del figlio) delle bizzarre avventure del cacciatore australiano sembra tenuta insieme in maniera, come dire, "avventurosa".

È concepito sicuramente come antidoto al rambismo e al cinema d'azione violenta che imperversa sul mercato mondiale. Mick Dundee non è un superman spaccatutto, ma un uomo che ha bisogno degli altri per sconfiggere il nemico, e ricorre alla forza della ragione più che alla ragione della forza.

Può essere un pregio per un film di consumo.

Stavolta il regista è John Cornell, ma i protagonisti restano gli stessi e il meglio anche stavolta è rappresentato dalla bella Linda Kozqualcosa: chiamalo scemo il rugoso Paul Hogan, tra un film e l'altro se l'è anche portata all'altare.