L'ULTIMA ALBA

Nigeria. Dopo un colpo di stato, al tenente della marina militare A.K. Walters (Bruce Willis) viene affidato il compito di prelevare, con una squadra speciale, la fiera dottoressa Lena Kendricks (Monica Bellucci), che presta la sua opera di medico volontario nella giungla.

No, tuona la dottoressa: voglio che portiate via anche i convalescenti della missione o non mi muovo di qui.
La donna non vuole però abbandonare i pazienti al loro destino, e d'altronde Waters non può imbarcare gli indigeni sul suo elicottero per non incorrere in ritorsioni diplomatiche.

Il grintoso ufficiale, preso da un soprassalto di umanità e infischiandosene degli ordini del diretto superiore, il capitano Bill Rhodes (Tom Skeritt), prende sotto tutela l'intero lebbrosario ambulante e s'inoltra nella giungla verso il confine con il Camerun, dove è fissato l'appuntamento con la cavalleria dell'aria sotto forma di elicotteri.

Tutt'intorno sibilano le pallottole dei crudeli ribelli antigovernativi: ma perchè ce l'hanno con noi e chi è la spia clandestina che segnala ogni nostra mossa?

L'ULTIMA ALBA è un mediocre polpettone bellico-avventuroso, diretto dal regista Antoine Fuqua, che prende il via da un soggetto alquanto irrealistico, annegato tra natura selvaggia e mitragliatrici fumanti, il tutto accompagnato dalle fanfare della retorica sulla forza militare dell'invincibile (e buona) America.



Considerando la recitazione (?) di Bruce Willis come action-hero, e di una Monica Bellucci (e relative profonde ma gradevoli scollature) improbabile come Medico senza frontiere e troppo bella per la giungla africana, il risultato è scontato: un film senza capo né coda, banale nello svolgimento, un capolavoro trash di morti ed esplosioni, ma cinematograficamente nullo.