CITY HALL

New York. Sobbalza sulla comoda poltrona il sindaco democratico, più di nome che di fatto, John Pappas (Al Pacino): in una sparatoria a Broklyn sono morti uno spacciatore, in libertà (diciamo) vigilata, un poliziotto e un bambino di colore.

Ma al primo cittadino delle altre due vittime importa veramente poco, mentre è il cadavere del delinquente che gli fa venire i sudori freddi, in quanto era il nipote del potente boss Paul Zapatti (Anthony Franciosa), amico moooolto stretto del politico con le mani (non pulite) in pasta Frank Anselmo (Danny Aiello), pronto a spargere fango postumo sull’agente morto.

Prova a sbrogliare l’intricata faccenda il giovane e coraggioso vice sindaco Kevin Calhoun (John Cusack), mentre la tosta avvocatessa Marybeth Cogan (Bridget Fonda), che difende i diritti della vedova del servitore della legge, si batte con le unghie e con i denti.

CITY HALL è un poliziesco intriso nella politica (la parte sporca), che mette in piazza le incredibili (proprio incredibili??) connivenze tra malavita e potere politico, come un mezzogiorno d’Italia qualsiasi.

Peccato che l’azione sia poca e fatalmente sommersa dalle chiacchiere di quella che potrebbe essere denuncia ma si trasforma in retorica.

Resta la solita nostra deferenza per le interpretazioni di Al Pacino, questa volta favorito anche da una buona schiera di caratteristi.

E nel caso di John Cusack anche qualcosa in più.