LEI E' TROPPO PER ME

Kirk Kettner (Jay Baruchel) è un ragazzo esile e impacciato, impiegato come mediocre agente della sicurezza in aeroporto.

Esperto nel gestire l’ordine sul lavoro è un vero disastro nella vita privata, dove è piantato da una fidanzata petulante.

Convinto di essere destinato a una vita senza amore, è folgorato al checkpoint da Molly (Alice Eve),  puro schianto, bella, bionda e, inaudito e "all american" (c'è una chance per tutti),  pure lei desidera il perdente.

Salvata dalle attenzioni moleste del suo capo, Molly resta folgorata dalla gentilezza di Kirk e decide di dargli un appuntamento.

Una partita di hockey e una cena romantica dopo, i due ragazzi si innamorano tra lo stupore di amici e familiari, che credono improbabile l’unione di bellezza e ordinarietà.

Tra alti e bassi, tra voli da prendere e voli da perdere, Kirk e Molly, senza un vero perchè, infrangeranno i pregiudizi, perplessità e scetticismi di amici e parenti, desiderandosi al bar, in salotto, all'aeroporto.


LEI E' TROPPO PER ME , opera prima dell'inglese Jim Field Smith, che pur di sbarcare a Hollywood mette in scena la favoletta idiota della pupa e del bamboccione, è una commedia sentimentale che riflette sul pregiudizio indotto dalla bellezza o dall’esserne privi.

I due protagonisti incarnano sullo schermo la bella e il nerd, condizioni esistenziali contrarie (eppure scopriremo compatibili) che subiscono nel film lo stesso trattamento.

Pazienza se, per strappare quattro risate, tocca, come al solito per le pellicole di questo tipo volutamente demenziali, abbondare con la scontata comicità corporale (come le erezioni indomabili del povero sfigato).

Anche se alla fine è  però la commedia a soppiantare il comico.

Resta l'improbabilità della storia: avete mai visto una biondona di successo che fila d'amore e d'accordo con un mediocre impiegatino, neanche carino?