BLUE SKY

Hawaii (Usa), primi anni Sessanta. La non più giovanissima ma ugualmente disinvolta, infantile, esibizionista ed adultera Carly (Jessica Lange) prende il sole in topless, civettando divertita con gli allupati marmittoni che le ronzano sulla testa in elicottero.

Invano l'innamoratissimo marito, lo stimato ingegnere, nonché maggiore Hank Marshall (Tommy Lee Jones) l'esorta a dare l'esempio alle due figlie ma frattanto non può fare altro che amarla.

Lo scandaloso comportamento della signora provoca il trasferimento della famigliola in Alabama, dove mentre lei fa piedino con l'aitante colonnello Vince Johnson (Power Boothe), lui, in missione in Nevada, continua la battaglia contro gli esperimenti nucleari (esplosioni sotterranee) che vanno avanti dagli anni '60, inimicandosi gli impazienti guerrafondai dei piani alti.

Tragedia in vista.

Discreto dramma social-ecologico familiare girato dall'inglese Tony Richardson (Tom Jones), morto subito dopo la fine delle riprese per complicazioni di Aids, nel 1990 ma rimasto in magazzino per tre anni che abbina con amalgama difficoltoso, la fiera filippica antiatomica e un bel ritratto di donna ma anche una storia sui compromessi eroici che la vita coniugale esige.
Talvolta.



L'esplosiva, è proprio il caso di dirlo vista la tematica, Jessica Lange (Oscar) è davvero brava. Tommy Lee Jones non le è da meno, nella sua dolce e amorevole rassegnazione.
Buona la sceneggiatura che "scava" adeguatamente nella psicologia dei personaggi e li inserisce efficacemente nella loro epoca.